lunedì 20 giugno 2011

Il chianti il vino piú famoso nel mondo



Il chianti é un vino made in italy  conosciuto in tutto il mondo
come la pizza ,  gli spaghetti ect.

E un vino particolare o lo si ama o lo si odia non ci sono mezze misure
il classico fiaschetto  é la sua forza anche se oggi sul mercato  si produce
molto  nelle classiche bottiglie.

I vitigli  di provenienza sono  uguali per tutti i chianti:
sangiovese, canaiolo, trebbiano, malvasia bianca, sauvignon e merlot.

Il sangiovese, come per tutti i vini toscani risulta essere il protagonista e può essere vinificato in purezza o in quote variabili con un minimo del 75%, mentre la percentuale delle altre uve cambia da produttore a produttore.
Il colore è decisamente granato, sempre più scuro con l’invecchiamento.



Profumo  variabile da uva passa, a fieno, a confettura. Sapore spigoloso, asciutto e tannico di prugne ed uva secca, pelle di cavallo ,miele di castagno, rosolio, sigarette  e lampone.(provare per credere)

ABBINAMENTO:
Abbinato alle grigliate il giovane chianti.
Alla selvaggina e formaggi di grotta il chianti riserva.

giovedì 9 giugno 2011

Moscato D asti


Il Moscato d'Asti è un vino DOCG che si ricava dal vitigno moscato bianco la cui produzione è consentita nelle province di  Alessandria, Cuneo, e Asti.

Per quanto riguarda l invecchiamento:
il moscato è un vino da bersi giovane, possibilmente nel giro di un anno, un anno e mezzo al massimo

Caratteristiche organolettiche:
  • limpidezza: brillante, talvolta vivace o frizzante.
  • colore: giallo paglierino con riflessi dorati più o meno intensi, talvolta tendenti al verde chiaro pallido.
  • odore: aroma caratteristico e fragrante (con sentori di fiori, quali la salvia, la zagara, il limone, il tiglio e l’acacia, e di frutti come l’albicocca e la pesca, soavi ed avvincenti).
  • sapore: dolce, aromatico, caratteristico, con una vena alcolica moderata, un gusto invitante e una leggerissima acidità.
  • gradazione alcolica minima: 11% di cui svolto compreso nei limiti dal 4,5% al 6,5%
ABBINAMENTI:
Dolci in genere. Ultimamente si consiglia anche con formaggi e salumi o generiche pietanze salate. Si abbina facilmente con i cibi speziati o piccanti, tipico abbinamento soprattutto negli Stati Uniti è il Moscato d'Asti con la cucina etnica soprattutto indiana.

martedì 7 giugno 2011

Lige IGT Vino Rosato Calabria


Il Lige Rosato è un vino IGT prodotto selezionando le uve più antiche della Calabria cioe' il Gaglioppo e il Nerello Calabrese.

Un brillantissimo rosato dai riflessi aranciati, dal dolce profumo floreale, dal gradevolissimo sapore asciutto ma fruttato.Evoca al palato tutto ill fascino di un luogo stregato dai mitici canti delle omeriche sirene: LIGE. "... è come un miele, gli uomini incanta e li rende più saggi".
Aspetti Organolettici:

COLORE ROSATO DAI RIFLESSI ARANCIATI-DOLCE PROFUMO FLOREALE-SAPORE ASCIUTTO MA FRUTTATO


Abbinamenti Gastronomici:

PESCE-CROSTACEI-CARNI BIANCHE E VERDURE COTTE
VA servito a temperatura di 10° -12°

Come fare il vino in casa



STRUMENTI:

uva bianca o nera

bacinella capiente

torchietto per alimenti( si trova in commercio)

damigiana


PREPARAZIONE:

  1. Compra dell'uva bianca  o nera. Togli il raspo e schiaccia l'uva con le mani in una bacinella. Lascia a riposo l'uva schiacciata che inizierà a fermentare. Se vuoi un vino chiaro e leggero lascia riposare l'uva per 24 o 48 ore.
    Se vuoi ottenere un vino scuro e forte, lascia l'uva a riposo da 5 a 20 giorni.
    Se l'uva è bianca lasciala a riposo di più.( importante la temperatura non deve scendere sotto i 20°)
  2. Scola l'uva con uno scolapasta e metti il succo che ne esce in una damigiana, poi passa al torchietto tutto quello che ti è rimasto nello scolapasta e spremi ben bene il tutto.
    Avrai così dell'altro succo più denso che dovrai unire al precedente nella damigiana.
    Ripeti l'operazione di torchiatura almeno due volte.
  3. Tappa la damigiana con un apposito "sfiato ad acqua" che troverai in vendita in qualsiasi agraria.
    Il mosto inizierà a bollire e tu ne vedrai le bollicine nello sfiato. Quando non vedrai più bollicine, vorrà dire che il mosto è diventato vino.
    Togli lo sfiato e tappa con un tappo di sughero. Consuma il vino dopo circa sei mesi.

domenica 5 giugno 2011

Il Barolo



Il Barolo è un vino ottenuto dalla fermentazione di uva Nebbiolo nelle sue tre varietà Michet, Lampia e Rosé.

Prende il nome dalla nobile famiglia Falletti Marchesi di Barolo che ne iniziarono la produzione nei loro vigneti.

Tipo: DOGC

Vitigni Nebbiolo (nelle varietà Michet, Lampia e Rosé. Quest'ultimo è stato recentemente dimostrato essere un vitigno differente dal nebbiolo, anche se probabilmente uno suo stretto parente.) in purezza.

Invecchiamento: Minimo 3 anni a decorrere dal 1º gennaio dell'anno successivo alla vendemmia, di cui almeno 2 in botti di rovere o castagno. Se invecchiato per un periodo minimo di 5 anni, cui almeno 2 in botti di rovere o castagno, può fregiarsi della dicitura Riserva.

Gradazione: 12,50°minima

Zone di produzione: In provincia di Cuneo, in Piemonte, comprende i territori dei comuni di Barolo.


Di colore rosso granato con riflessi aranciati, al naso si presenta intenso e persistente, ovvero con un patrimonio olfattivo eccezionalmente complesso, che tende a prediligere, a seconda dello stato evolutivo, note fruttate e floreali come viola e vaniglia o note terziarie come goudron e spezie.

In bocca le componenti "dure"risultano piacevolmente equilibrate da quelle "morbide"con una intensità e persistenza eccezionali che fanno del Barolo un vino potente, elegante e di grande personalità.

Abbinamenti consigliati:
Il vino Barolo trova il giusto abbinamento con piatti come arrosti di carne rossa,brasati, cacciagione,selvaggina, cibi tartufati formaggi a pasta dura e stagionati.
Come tutti i "grandi rossi", può essere anche degustato come vino da meditazione.

sabato 4 giugno 2011

Vini rosati



Una breve recenzione la dedico al vino rosato:

Tra la produzione di qualità un posto di riguardo lo merita il rosato, un tipo di vino che è molto apprezzato sui mercati internazionali, dagli Stati Uniti al Belgio , dalla Germania alla Francia ed un po’ meno putroppo nel nostro paese a causa della credenza, del tutto inconsistente, che i vini rosati siano una discutibile miscela di bianchi e rossi, tale operazione anzi è espressamente vietata per legge in tutti i paesi dove si produce vino.
I rosati sono ottenuti dalla lavorazione speciale dei vitigni che producono anche bianchi e rossi, perciò rappresentano una variante di questi, ottenuta lasciando per alcune ore o qualche giorno il mosto a macerare nelle bucce fino ad ottenere la colorazione desiderata.

I vini rosati sono particolarmente adatti ad essere abbinati, per la loro delicatezza ai piatti di formaggi freschi, ai secondi di pesce ed ai primi piatti leggeri, minestre e zuppe di pesce e rappresentano un’ottima e creativa soluzione quando ad un piatto non si sa se abbinare un bianco, troppo leggero, od un rosso, troppo intenso.

Tra i piú conosciuti ed apprezzati  ci sono: Il ciró rosato,Il rosato di Bolghieri, Il Lagrein dell alto adige,Il Bardolino Chiaretto , il Salento IGT.

Vermentino di Gallura



Il Vermentino di Gallura è un vino DOCG,la cui produzione è consentita nelle province diOlbia-Tempio e Sassari.

Le sue caratteristiche organolettiche sono:
  • colore: giallo paglierino intenso con leggeri riflessi verdognoli
  • odore: intenso, persistente, con sentori vegetali propri della macchia mediterranea sarda
  • sapore: persistente, morbido, abbastanza sapido, complesso al palato con sensazione retro-olfattiva di fiori freschi

È apprezzabile come aperitivo se servito fresco. Ben si accompagna con i primi saporiti della cucina sarda avendo un buon corpo e un'ottima struttura. Viene servito anche con il pesce arrosto, con i molluschi e con i crostacei. Di sicuro interesse è l'abbinamento con il pecorino dolce (preferibilmente sardo).

Si serve freschissimo

venerdì 3 giugno 2011

Il cannonau di sardegna


Il Cannonau, uno dei più famosi vini sardi, è ottenuto dall’omonimo vitigno a bacca nera coltivato da secoli sull’Isola. Storicamente si fanno risalire le sue origini alla penisola iberica, da cui sarebbe stato importato tra il XV ed il XVIII secolo. Va precisato che la coltivazione della vite in Sardegna è praticata sin dall’epoca nuragica, quindi non è azzardato ipotizzare la presenza del vitigno sull’isola molto tempo prima della dominazione aragonese. La stessa varietà d’uva è conosciuta come Grenache in Francia e Granacha o Granaxa in Spagna, dove è chiamata anche Canonazu, nel Sivigliano. Oggi la sua coltivazione si è diffusa anche in Australia, California ed Africa settentrionale. Nel nostro paese si ricava dallo stesso vitigno il Tokaj Rosso dei Colli Berici.

Il Cannonau di Sardegna è un vino a denominazione d’origine controllata prodotto in tutto il territorio della regione. Il disciplinare DOC consente l’aggiunta d’altre uve a bacca nera in minima percentuale (10% max). La resa media per ettaro è di 80 quintali, con un massimo fissato in 110. Secondo la zona può assumere le tre sotto-denominazioni “Jerzu”, “Capo Ferrato” e “Oliena” o “Nepente di Oliena”. Le tipologie comprendono il Rosato, il Rosso ed il Riserva, più le versioni liquorose Secco e Dolce.

L’ambiente siccitoso della Sardegna favorisce lo sviluppo di uve ricche di zuccheri e povere d’acqua che danno vini piuttosto alcolici. Il robusto Cannonau Rosso risponde a questa caratteristica e spesso supera i 14°. Tuttavia, sotto la spinta del mercato, il disciplinare di produzione che in prima stesura prevedeva una gradazione minima di 13,5°, è stato aggiornato a 12,5°, diminuendo allo stesso tempo il periodo di invecchiamento. Questi aggiustamenti hanno permesso di ottenere vini più versatili, adatti ad accompagnare diversi piatti saporiti.

Essendo una DOC regionale il Cannonau, anche nella più nota tipologia Rosso, presenta una grande variabilità di caratteristiche organolettiche, date le differenze di suolo e microclima presenti nelle diverse zone dell’Isola. Tutti i vini con questa denominazione hanno in comune la buona struttura, il colore rosso rubino più o meno intenso ed il profumo gradevole, fragrante e caratteristico. Le sensazioni gusto olfattive ricordano fiori e frutti rossi. Il sapore è secco e vinoso, sapido, leggermente tannico, caldo, con buona intensità e persistenza.

Il Cannonau deve essere servito alla temperatura di 16-18 gradi. E’ indicato per accompagnare primi piatti saporiti come la fregola col ragù, gli gnocchetti al castrato, timballi con polpettine di carne, lasagne alla bolognese o ravioli di carne. Si sposa eccellentemente con tutti gli arrosti alla brace tipici sardi, ma anche coi bolliti, piatti di carne molto strutturati, brasati e selvaggina. Ottimo per accompagnare i pecorini sardi ben maturi ed altri formaggi a lunga stagionatura.




Fonte: Il giornale del cibo